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LUIGI ALBERTINI

 

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PENSIERI

“Quando incominciarono nel 1965 per Carosi i sintomi del male mi disse: “ Io mi ritiro”.
Ma non si ritirò. Venne sempre al Comune e in seguito, quando non poté più alzarsi dal letto, io, insieme ai consiglieri e alla guardia comunale andavo a casa sua. Là mi dava istruzioni e mi diceva il da farsi.
Una volta, stava per scadere il periodo di tempo che aveva stabilito il comune per li medico di Castel di Lama dott.Calvaresi. Per farlo continuare a lavorare doveva essere il Sindaco stesso con la giunta a deliberarlo. Gli telefonai, allora era ricoverato a Bologna.

“Come facciamo?” gli dissi.
“Ritorno io” rispose, e tornò da Bologna per due giorni, poi si ricoverò di nuovo”. - Ettore Nardinocchi -

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Assessore della Democrazia Cristiana  I° Amministrazione Carosi.

Appignano del Tronto,   18.11.1983

-Ricorda cosa fece nella   I°  Amministrazione Carosi?

-Nella  I°  Amministrazione Carosi si fecero tante cose.  A S. Pietro i tedeschi avevano messo le mine per non far passare gli alleati e rompevano le strade . Questa Amministrazione ha dovuto accomodare le strade del paese, perché bloCcate, e sistemare le strade di campagna. Prima funzionavano solo le strade di Campolungo,  Appignano, Offida, Castel di Lama e Castignano. L’acqua era poca e si lavava con l’acqua sporca. L’Amministrazione costruì un pozzo a Chifenti e mise la pompa che portava l’acqua al lavatoio; si fecero tante vaschette, ogni persona poteva far entrare e uscire l’acqua per conto proprio. Prima invece c’erano due vasche lunghe in comune e tutti dovevano bagnare i panni lì, così che ognuno prendeva lo sporco dell’ altro. Quando l’Amministrazione fece questo tutti furono contenti, e dicevano che era merito di Nicola. Quando poi si mise in progetto la strada di circonvallazione, il Consiglio non lo voleva accettare perché allora di luce elettrica ce n’era poca e ci si chiedeva : “Perché fa questa strada invece di preoccuparsi della luce?” Quando però si ruppero tutte e due le strade che portavano al paese, tutti benedirono Carosi perché se non era quella strada il paese era isolato. “Possa avere tanto bene, possa avere il paradiso!” dicevano le persone e, dopo la sua morte, intitolarono a lui quella strada. Davanti S. Giovanni c’era un orinatoio, era una cosa poco igienica, stava troppo dentro al paese. Allora l’Amministrazione si preoccupò di fare i gabinetti pubblici fuori al paese, vicino al benzinaio. Si fece anche l’asilo nuovo, l’acquedotto del Pescara e si accomodò il cimitero.

-Cosa succedeva in Consiglio o in Giunta a quel tempo?

-Tante volte Nicola ci chiamava la sera prima del Consiglio, ci spiegava gli argomenti che sarebbero stati trattati il giorno dopo e insieme decidevamo il da fare. Quando si era in Consiglio Nicola discuteva; a volte si opponeva agli altri e lo sapeva fare. Portava le leggi a sostegno delle sue tesi.

-Quando ha conosciuto Nicola?

-Con Nicola ci conoscevamo da sempre, infatti andavo dal suo babbo a macinare. Posso dire che tra me e lui e tra me e la sua famiglia, ci sono stati sempre rapporti amichevoli. Nicola era una persona socievole con tutti. Anche se aveva studiato e se era Sindaco, non lasciava mai da parte una persona un po’  inferiore.

-Ricorda qualche episodio?

-Il giorno che venne eletto Sindaco dopo le dimissioni di Priori, Nicola venne a messa con me e fece la Comunione. Quando uscimmo andammo a bere insieme e mi disse: Ho fatto la Comunione e ho chiesto al Signore di darmi la forza per aiutare questo popolo. Lui voleva solo il bene del suo paese. Ha lavorato con coscienza.

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