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ALESSANDRO FALCIANI

 

ARCHIVIO FOTOGRAFICO

PENSIERI

“Quando incominciarono nel 1965 per Carosi i sintomi del male mi disse: “ Io mi ritiro”.
Ma non si ritirò. Venne sempre al Comune e in seguito, quando non poté più alzarsi dal letto, io, insieme ai consiglieri e alla guardia comunale andavo a casa sua. Là mi dava istruzioni e mi diceva il da farsi.
Una volta, stava per scadere il periodo di tempo che aveva stabilito il comune per li medico di Castel di Lama dott.Calvaresi. Per farlo continuare a lavorare doveva essere il Sindaco stesso con la giunta a deliberarlo. Gli telefonai, allora era ricoverato a Bologna.

“Come facciamo?” gli dissi.
“Ritorno io” rispose, e tornò da Bologna per due giorni, poi si ricoverò di nuovo”. - Ettore Nardinocchi -

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Appignano del Tronto,  lì  7.7.1984

Quando stavamo nell’Azione Cattolica con Nicola, oltre alle riunioni e alle gite facemmo pure recite. Tutti avevamo entusiasmo e molti giovani si scoprirono attori partecipando alla messa in scena di atti unici, drammatici e comici. Ricordo in particolare una recita: “Abbasso il frolloccone”, che parlava di un uomo scappato dal manicomio, un maniaco in apparenza normale, che diventava all’improvviso violento e gridando “abbasso il frolloccone” commetteva ogni sorta di pazzia. Questo maniaco (impersonato da Tiziano Ederosi che sapeva recitare molto bene la sua parte) si presentava in casa di un signore che cercava una persona di servizio e allora ne succedevano delle belle. Quell’anno con la nostra filodrammatica più volte rallegrammo le serate festive paesane. Alle recite furono spettatori le famiglie appignanesi e anche quelli della campagna; era come una festa per tutti.

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