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ETTORE NARDINOCCHI

 

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PENSIERI

“Quando incominciarono nel 1965 per Carosi i sintomi del male mi disse: “ Io mi ritiro”.
Ma non si ritirò. Venne sempre al Comune e in seguito, quando non poté più alzarsi dal letto, io, insieme ai consiglieri e alla guardia comunale andavo a casa sua. Là mi dava istruzioni e mi diceva il da farsi.
Una volta, stava per scadere il periodo di tempo che aveva stabilito il comune per li medico di Castel di Lama dott.Calvaresi. Per farlo continuare a lavorare doveva essere il Sindaco stesso con la giunta a deliberarlo. Gli telefonai, allora era ricoverato a Bologna.

“Come facciamo?” gli dissi.
“Ritorno io” rispose, e tornò da Bologna per due giorni, poi si ricoverò di nuovo”. - Ettore Nardinocchi -

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-Ricorda qualche cosa a proposito della banda?

-Certo. Carosi aveva molto a cuore la banda musicale.  Era riuscito a ricostruirla e lo stipendio che gli spettava come Sindaco, non so se quaranta o cinquantamila lire, lo versava al corpo bandistico. Tutti i musicanti gli volevano un bene dell’anima e quando mori la banda attese l’arrivo della bara in fondo al paese dove erano ad aspettarlo le autorità, i cittadini, gli alunni delle scuole e il parroco e accompagnò il funerale fino al cimitero.

-Il Carosi si e’ mai trovato in contrasto con le opinioni dell’Amministrazione?

-Mi ricordo in particolare il problema del cimitero. Ad un certo punto il cimitero incominciò a franare perché da qualche parte filtrava l’ acqua. Alcuni del Consiglio credevano che l’unica soluzione fosse quella di spostare il cimitero.  Carosi pensava che sarebbe stata una cosa inutile infatti disse: – E’ da pazzi spostare il cimitero; se faremo il drenaggio attorno, levata l’acqua da una parte e dall’altra, il cimitero si fermerà.  E cosi fu. Il drenaggio venne fatto e il cimitero non franò più.

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