ING. LUIGI STIPA
Ascoli Piceno, lì 8.2.1983
-So che lei , durante la II° guerra mondiale, in Appignano comandava il gruppo partigiano che era direttamente collegato con i servizi segreti dell’8° armata britannica. Vorrei sapere che cosa succedeva in Appignano in quel periodo; quando si formarono i partiti politici e quando il Comitato di Liberazione Nazionale?
-In Appignano a quel tempo, quando comandavo il gruppo partigiano, era necessario innanzi tutto evitare azioni di guerriglia per non chiamare l’attenzione dei tedeschi. Nel ’44, quindi durante l’occupazione, e per ciò in forma clandestina, i vecchi esponenti del Partito Popolare e alcuni giovani gettarono le basi della nuova Democrazia Cristiana. Essi furono: Giuseppe Armillei, Romano Grelli, Cesare Di Giacomi, Nicola Carosi, Luigi Stipa il sottoscritto e altri. In attesa dell’arrivo degli eserciti alleati, fermi sul fronte di Vasto-Lanciano, con i tedeschi spesso di pattuglia in Appignano, in quanto presidiavano il grande deposito di munizioni dislocato lungo la strada comunale Appignano-Campolungo, gli elementi antifascisti di maggior spicco provvidero alla costruzione in paese del Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.). Vi partecipavano Serafino Galli (di orientamento monarchico-liberale), il più giovane del gruppo Nicola Carosi, in rappresentanza della Democrazia Cristiana, Pacifico Pucci (Partito Comunista Italiano), Gaspare Scarpetti (Partito Liberale Italiano), Goffredo Scarpetti (Partito D’Azione) e Tommaso Marinelli (Partito Democratico del Lavoro). L’organizzazione dei partiti politici poi si intensificò subito dopo la liberazione. Fino al 1921 il partito che aveva ottenuto la maggioranza assoluta dei suffragi elettorali era stato il Partito Popolare. Ora, con la rinata libertà, il popolo appignanese sembrò preferire il partito di ispirazione cristiana che già nel ’21 aveva ottenuto le maggiori preferenze.
-Lei e stato Sindaco di Appignano fino al ’22, fino cioè all’avvento del fascismo. Ricorda la famiglia o meglio i famigliari di Nicola Carosi in particolare il babbo Sante e la mamma Antonia?
-Ricordo il matrimonio dei genitori di Nicola. Sante era nativo di Castignano , era emigrato in America e poi era andato in Appignano; qui aveva comprato un vecchio mulino a palmenti e aveva incominciato a guadagnare. Era un uomo di poche parole, lavoratore mai stanco e sempre solerte. Anche se Sante economicamente si trovava bene, ricordando gli stenti passati, i sacrifici e la miseria, rispettò sempre il denaro. Sul lavoro era molto deciso, aveva un carattere forte, ma nell’interno della famiglia era buono. La moglie Antonia aveva un carattere diverso, era una donna molto semplice, riservata. Era stata mezzadra ed educata al rispetto e alla schiettezza. Aveva imparato a leggere e a scrivere a 40 anni dalle suore. Era molto devota al marito e buona con i figli.
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