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VOLPI ISABELLA

 

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PENSIERI

“Quando incominciarono nel 1965 per Carosi i sintomi del male mi disse: “ Io mi ritiro”.
Ma non si ritirò. Venne sempre al Comune e in seguito, quando non poté più alzarsi dal letto, io, insieme ai consiglieri e alla guardia comunale andavo a casa sua. Là mi dava istruzioni e mi diceva il da farsi.
Una volta, stava per scadere il periodo di tempo che aveva stabilito il comune per li medico di Castel di Lama dott.Calvaresi. Per farlo continuare a lavorare doveva essere il Sindaco stesso con la giunta a deliberarlo. Gli telefonai, allora era ricoverato a Bologna.

“Come facciamo?” gli dissi.
“Ritorno io” rispose, e tornò da Bologna per due giorni, poi si ricoverò di nuovo”. - Ettore Nardinocchi -

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Appignano del Tronto,  lì  27.7 1983

Era stata emessa dal Comune di Appignano una ordinanza che vietava per motivi igienici, e non solo per quelli, di lavare i panni nella fontana pubblica (le abitazioni in Appignano allora erano sfornite di acqua). Io e mia figlia ci guadagnavamo da vivere facendo le lavandaie; andare al fiume era lontano e faticoso, soprattutto per riportare poi in paese i panni che lavati pesavano molto di più. La guardia spesso ci faceva contravvenzione ed il poco guadagno se ne andava tutto. Quando la guardia ci beccava andavamo da Nicola, dal Sindaco, perché ci annullasse la contravvenzione. E’successo più volte. Il Sindaco ci invitava a non farlo più e poi ci diceva di ritornare a casa perché ci avrebbe pensato poi lui.

Abbiamo saputo in seguito, dopo la sua morte, che le contravvenzioni si trovavano nel suo cassetto, tutte pagate. Lo faceva lui.

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