Home » Le opere » 1°Mandato '48-'51 » IL BILANCIO ’48-’51

 
 

IL BILANCIO ’48-’51

 

ARCHIVIO FOTOGRAFICO

PENSIERI

“Quando incominciarono nel 1965 per Carosi i sintomi del male mi disse: “ Io mi ritiro”.
Ma non si ritirò. Venne sempre al Comune e in seguito, quando non poté più alzarsi dal letto, io, insieme ai consiglieri e alla guardia comunale andavo a casa sua. Là mi dava istruzioni e mi diceva il da farsi.
Una volta, stava per scadere il periodo di tempo che aveva stabilito il comune per li medico di Castel di Lama dott.Calvaresi. Per farlo continuare a lavorare doveva essere il Sindaco stesso con la giunta a deliberarlo. Gli telefonai, allora era ricoverato a Bologna.

“Come facciamo?” gli dissi.
“Ritorno io” rispose, e tornò da Bologna per due giorni, poi si ricoverò di nuovo”. - Ettore Nardinocchi -

CATEGORIE

Seguici su Facebook

Uno dei primi e severi impegni del Sindaco Nicola Carosi fu quello di far pareggiare il bilancio.

Egli comprese che per eliminare la passività, sarebbe stato necessario intraprendere misure energiche, forse anche poco popolari, se si voleva veramente che Appignano risorgesse dalla crisi della guerra. (Dall’intervista a Giulio Marinelli, cit. “[…] l’Amministrazione aveva molti debiti; per pareggiare il bilancio furono aumentati: l’assegno sul bestiame, la tassa di famiglia, inoltre venne messa la tassa sui cani e il bollo al carro agricolo. A quel tempo facevo parte della Commisione per le tasse, mi ricordo che qualcuno si lamentò, ma alla fine ed entro breve tempo il bilancio fu pareggiato“.)

In un primo tempo Carosi trovò difficoltà a varare il suo preventivo a pareggio a causa soprattutto dell’opposizione del Sindaco uscente. Infatti l’approvazione del bilancio preventivo approntato dalla Giunta, che prevedeva un forte aumento dell’imposta sul bestiame e della sovrimposta sui terreni, in Consiglio Comunale ebbe i seguenti risultati: presenti 13, astenuti 1, favorevoli 6, contrari 6, pertanto Carosi decise di rinviare alla Giunta il preventivo. (Delib. Cons. Com. n. 24 del 6.6.48). Appena la Giunta ebbe rivisto il preventivo, inasprendo ancor più la sovrimposta sui terreni, Carosi convocò il Consiglio Comunale per il 30 giugno 1948 alle ore 18, ultimo giorno valido per poter chiedere allo Stato la copertura della liquidazione (£.700.000) ai dipendenti comunali. Il Sindaco uscente sollevò l’obiezione, rifacendosi all’articolo 125 del Testo Unico – Legge Comunale e Provinciale 1915 n° 148, che la seduta non poteva aver luogo perché i Consiglieri erano stati convocati, con lettera datata 28 giugno, per il giorno seguente 29 giugno, cioè il giorno prima della seduta stessa. Carosi inoltre aveva fissato la seconda convocazione per lo stesso 30 giugno, alle ore 20 e pertanto l’ex Sindaco Priori affermò che ciò non era legale in base all’art. 127 dello stesso T.U. Carosi si rifece al comma 4 dell’art. 125 per spiegare che, in casi di urgenza, è sufficiente che l’avviso sia recapitato 24 ore prima della riunione, e l’approvazione del preventivo rientrava nei casi di urgenza se si voleva ottenere la copertura statale delle liquidazioni e non bloccare l’attività amministrativa del Comune. Poi fece leggere la Circolare Prefettizia n. 8708 “Bilanci preventivi 1948” la quale sanciva che il Consiglio poteva decidere a maggioranza se ogni deliberazione doveva essere approvata seduta stante o differita al giorno seguente. Astenuti Carosi e l’ex Sindaco, si fece la votazione: i 10 votanti decisero di approvare seduta stante ogni deliberazione. (Delib. Cons. Com. n. 27 del 30.6.48, ivi.) Fu il primo grosso successo, amministrativo e soprattutto politico, del Sindaco Carosi.

Si passò quindi all’approvazione del bilancio preventivo ( £. 8.201.382,65 di entrata e uscita ) a pareggio, elevando al 320% l’aliquota della sovrimposta sui terreni, inasprendo del 35% l’imposta sul bestiame e chiedendo allo Stato il contributo di lire 700.000 per liquidare gli arretrati ai dipendenti comunali. (Delib. Cons. Com. n. 28 del 30.6.48, ivi.)

Qualche giorno dopo la Giunta si riunì per aggiornare i redditi delle imposte di famiglia: si decise che tutti i redditi compresi tra le £ 24.001 e le £ 30.000 fossero portati a £ 30.001. (Delib. Giunta  Com. n. 59 del 6.7.48 ivi.)

Il bilancio 1948 fu veramente un successo perché si chiuse con un attivo di £.  1.202.514,91 (Entrate £.  10.850.540,33 – Uscite £.  9.648.025,42), che superò tutte le previsioni più ottimistiche (Delib. Giunta  Com. n.  23 del 22.4.49, ivi.) e l’approvazione del bilancio preventivo 1949 (lire  10.384,475 di entrate e uscite) ebbe luogo senza opposizioni di sorta. (Delib. Cons. Com. n.  56 del 31.10.48, ivi.)

Agli inizi del ’49 la Giunta approvò la tariffa delle imposte di consumo, quella dei diritti accessori e dei diritti speciali, nonché la tabella delle tare e la applicazione di nuove e maggiori imposte sui generi di vendita al minuto. (Delib. Giunta  Com. n.  1 del 27.1.49, Delib. Cons. Com. n.  33 del 4.12.49 e Delib. Giunta  Com. n.  2 del 14.1.51,ivi.)

L’applicazione delle imposte di famiglia e delle sovrimposte sul bestiame, condotte in maniera blanda e con sperequazioni, non avevano soddisfatto il Sindaco che ottenne dal Consiglio di riesaminare l’imposta e di censire il bestiame esistente nel territorio: la proposta passò con 10 voti su 13 presenti. (Delib.  Cons. Com.n.  19 del 22.5.49,ivi.)

Tuttavia le difficoltà di far quadrare il bilancio erano estremamente gravose, anche perché non si poteva più fare affidamento sul contributo integrativo dello Stato. Carosi allora chiese alla superiore autorità tutoria l’autorizzazione ad applicare, per il 1950, il diritto del 2% sui prodotti locali (uve, mosti, vini) che sarebbero stati esportati fuori dal territorio di Appignano. (Delib.Cons. com. n.  44 del 20.11.49, Delib. Cons. Com.n.  4 dell’1.3.50 e Delib. Cons. Com. n.  2  del 18.2.51, ivi.)

Fu approvato quindi il bilancio preventivo per il 1950 a pareggio (£.  8.132.875 in entrate e uscita) con l’elevazione del 320% al 360% della sovrimposta sui terreni e mantenendo al 35% l’imposta sul bestiame. (Delib. Cons. Com. n.  50 del 4.12.49, ivi.)

In seguito l’aliquota della sovrimposta sui terreni fu confermata al 360% ma fu elevata al 300% l’aliquota sui redditi agrari; inoltre venne maggiorata la tariffa dell’imposta sul bestiame che passò dal 35% al 60%. (Delib. Cons. Com. n.  9 del 22.5.50, ivi.)

Al termine dell’anno  venne approvato il conto consuntivo del 1949 che presentò un fondo di cassa attivo di £.  663.837,61 ma un disavanzo di £.  441.366,69 dovuto ai residui passivi. (Delib. Cons. Com. n.  40 del 20.11.50, ivi.)

Altre modificazioni delle tariffe di consumo furono poi apportate al gas per illuminazione e riscaldamento, all’energia elettrica e alle bevande, tuttavia furono stabilite tariffe ridotte per le famiglie meno abbienti. (Delib. Cons. Com n  44 del 30.12.50, ivi.)

Quindi fu approvato il bilancio preventivo per il 1951 con £  8.932.465 di entrate e uscite (Delib. Cons. Com. n.  45 del 30.12.50, ivi.) e furono nominati i Revisori dei Conti per il 1950 (Delib. Cons. Com. n.  46 del 30.12.50, ivi.).

Si passò poi all’istituzione di una tassa sul suolo pubblico (Delib. Cons. Com. n.  8 del 18.3.1951, ivi.) riguardante strade, corsi, piazze e pubblici mercati. Il suolo pubblico venne diviso in tre categorie, con differenti tassazioni.

Il 9 giugno 1951 il Sindaco Carosi uscì dall’Amministrazione Comunale (Da “Il Nuovo Piceno” del 1.6.51, “Trionfale vittoria democristiana”) in seguito alle elezioni amministrative di quell’anno, nelle quali egli ripresentò   candidato.

Carosi aveva realizzato moltissimo: era riuscito ad additare il miglior sistema per amministrare senza tartassare i cittadini e senza gravare sul bilancio dello Stato, salvaguardando nel contempo le condizioni economiche dei meno abbienti (Dalle interviste di: Luigi Albertini, Assessore D.C. I° Amministrazione Carosi, Giulio Marinelli, Adamo Volpi).

Adamo Volpi, consigliere del P.S.I. in quell’amministrazione e sindaco di Appignano negli anni seguenti (in seguito al suo passaggio alla DC) così conclude la sua testimonianza: “Carosi ha fatto di più che i molti lavori. Non è solo importante fare grandi cose; è importante anche dare un ordine e un rispetto al paese. L’importanza di un Sindaco non è soltanto nel costruire palazzi ma anche nell’insegnare come si deve vivere e come ci si deve comportare”.

____________________________________________________________

www.nicolacarosi.it © 2014 – tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione

 

No comments

Be the first one to leave a comment.

Post a Comment

You must be logged in to post a comment.