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INIZIATIVE SOCIALI ’48-’51

 

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PENSIERI

“Quando incominciarono nel 1965 per Carosi i sintomi del male mi disse: “ Io mi ritiro”.
Ma non si ritirò. Venne sempre al Comune e in seguito, quando non poté più alzarsi dal letto, io, insieme ai consiglieri e alla guardia comunale andavo a casa sua. Là mi dava istruzioni e mi diceva il da farsi.
Una volta, stava per scadere il periodo di tempo che aveva stabilito il comune per li medico di Castel di Lama dott.Calvaresi. Per farlo continuare a lavorare doveva essere il Sindaco stesso con la giunta a deliberarlo. Gli telefonai, allora era ricoverato a Bologna.

“Come facciamo?” gli dissi.
“Ritorno io” rispose, e tornò da Bologna per due giorni, poi si ricoverò di nuovo”. - Ettore Nardinocchi -

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L’opera del sindaco Carosi  ha lasciato una rimarchevole traccia anche nel settore sociale. Molto sensibile a  migliorare le condizioni di vita nel paese e nelle frazioni, Carosi fu autore di numerose iniziative.

La prima fu la nomina di un Comitato U.N.R.R.A. cui fecero seguito l’assegnazione di case per i terremotati  e la concessione in gestione del forno comunale. (Del. Giunta Com. nn. 56 e 58 del 16.6.48 e n. 67 dell’11.7.48). In un articolo dal titolo “Unicuique suum” pubblicato sul Nuovo Piceno del 19.01.51 si parla appunto del comitato locale “Soccorso pro terremotati” che rese possibili i lavori di restauro della chiesa di S. Angelo dopo il terremoto del  ’43.  L’articolo venne scritto dal sacerdote Nazzareno Sensi che intese rettificare e precisare che il merito di tali lavori fu “tutto dei componenti il solerte comitato locale “Soccorso pro terremotati”” ringraziando fra l’altro il tecnico del Genio Civile, il Segretario e in particolare “l’Ill.mo Presidente nostro bravo Sindaco Signor Nicola Geom. Carosi”.

Appignano aderì poi nel ’49 alla IV° Mostra Regionale del Mercato che si tenne in Ascoli Piceno. (Del. Giunta Com. n. 28 dell’11.5.49). Si pervenne poi in Consiglio Comunale all’istituzione di una fiera mensile in quanto in precedenza le fiere agricole annuali erano soltanto 4 e si tenevano nei mesi di aprile, giugno, agosto, settembre. Le fiere furono  quindi fissate il giorno 5 di ogni mese. (Del. Cons. Com. n. 37 del 17.8.48 e n. 38 del 14.4.51).

Seguì la nomina di una Commissione per la revisione dell’elenco dei poveri. (Delib. Cons. Com. n. 37 del 18.8.48 e Delib. Giunta Com. n. 38 del  14.4.51). Si elargirono contributi a cittadini particolarmente bisognosi, a favore dei ragazzi del Villaggio del Fanciullo ed alle scuole. (Del. Giunta Com. nn. 50 e 51 del  2.7.49 e n. 27 dell’ 1.4.50. In occasione delle feste patronali di S. Giorgio i ragazzi del Villaggio (comunità che avvicinava tutti i ragazzi più soli e più poveri) furono invitati ad Appignano. Dopo varie attività ricreative offerte dagli scolari appignanesi e un gustoso pranzo preparato dalle suore terminò la giornata di quei ragazzi. Il Nuovo Piceno del 28.4.49, riportò: “Quel giorno parteciparono alla gioia dei ragazzi col sindaco di Appignano, anche il Provveditore agli Studi e il rappresentante del Prefetto” .

Un altro momento in cui si avverte  la tensione del sindaco verso i problemi della popolazione appignanese e che conferma nello stesso tempo le molte delibere a favore di tutti quei cittadini particolarmente bisognosi, è fissato in un articolo comparso sul Nuovo Piceno il 22 settembre 1950 che riporta: “Tocca ormai il suo secondo anno di vita la scuola media Giovanni Rossi di Appignano del Tronto sorta per interessamento della attuale Amministrazione Comunale [...] Anche per il nuovo anno scolastico l’Amministrazione Comunale, proseguendo una plausibile opera di assistenza , elargirà un contributo a pro degli alunni meno abbienti che, previo concorso, mostrino spiccate attitudini per lo studio. Si attende con fiducia la sistemazione della scuola nei locali dell’erigendo edificio scolastico e si spera non lontana la parificazione della stessa”.

E’ opportuna in questa sede una piccola annotazione riguardante il problema della mancanza di una scuola Media in Appignano e le soluzioni che il Sindaco attuò. Ricorda il Marinelli che “Il Carosi ebbe molto a cuore il problema della scuola Media; egli si rammaricava nel sapere che il nostro comune non avesse il grado di scuola superiore alle elementari. Si adoperò allora e si impegnò per ottenerlo. Quando finalmente vi riuscì, momentaneamente sistemò la scuola nei locali del  vecchio comune e, contemporaneamente, progettò la costruzione di un nuovo e grande edificio scolastico da realizzare con i fondi del terremoto del ’43.”

Fu stanziata inoltre una somma che venne data in contributo al locale Patronato ACLI per il proseguimento della scuola serale e fu autorizzato il lavoro straordinario per la sistemazione dell’ Archivio. (Del. Giunta Com. n. 34 del 18.5.49 e n. 29 dell’11.5.49).

Carosi ebbe grande cura nel tenere vive le tradizioni di Appignano, tra le più belle delle quali vi era la banda musicale allora disciolta che egli riuscì a ricostruire. Questo fatto venne seguito con vivo interesse dalla popolazione appignanese tanto che su “Il Nuovo Piceno” del 26.1.51 comparve a tale proposito un articolo dal titolo “Resurrexit” in cui si scriveva: “E’ già tornato il vecchio maestro e sono iniziate le prime prove”. Il Carosi riuscì anche a concedere alloggio al maestro di musica ospitandolo nei locali dell’ O.M.N.I. motivando ciò con la voce dell’interesse pubblico (Del. Giunta Com. n. 22 del 22.4.49) e donò alla banda ogni mese il suo stipendio da Sindaco (Dall’intervista ad Ettore Nardinocchi).

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