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IGIENE PUBBLICA ’64-’66

 

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PENSIERI

“Quando incominciarono nel 1965 per Carosi i sintomi del male mi disse: “ Io mi ritiro”.
Ma non si ritirò. Venne sempre al Comune e in seguito, quando non poté più alzarsi dal letto, io, insieme ai consiglieri e alla guardia comunale andavo a casa sua. Là mi dava istruzioni e mi diceva il da farsi.
Una volta, stava per scadere il periodo di tempo che aveva stabilito il comune per li medico di Castel di Lama dott.Calvaresi. Per farlo continuare a lavorare doveva essere il Sindaco stesso con la giunta a deliberarlo. Gli telefonai, allora era ricoverato a Bologna.

“Come facciamo?” gli dissi.
“Ritorno io” rispose, e tornò da Bologna per due giorni, poi si ricoverò di nuovo”. - Ettore Nardinocchi -

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La Giunta approvò subito il  I° stato di avanzamento dei lavori di costruzione della rete di fognature del capoluogo ( Delib. Giunta Com. n.  3 del6.1.65, ivi.). Si trattava di un’opera di enorme importanza per la salute pubblica, che ebbe quasi totale soluzione nell’arco di quell’anno. La costruzione iniziò nei mesi successivi e ai lavori per le nuove fognature furono abbinate altre realizzazioni: la costruzione della servitù perpetua di passaggio in terreni di località private e l’acquisto di area per l’edificazione degli impianti depurativi (Delibere Cons. Com. nn.  48 e 49 del 9.5.65, ivi.).

A maggio ebbe luogo l’approvazione del 2° stato di avanzamento dei lavori relativi al capoluogo (Delib. Giunta .com. n.  44 del 3.5.65, ivi.)

Fu indetta una licitazione privata, con preventiva richiesta di autorizzazione, per il completamento delle fognature in località Piano Santo (Delibere Giunta Com. n.  55 del 15.6.65 e n.  68 del 2.8.65, ivi.). Quindi furono eseguiti altri due lavori molto importanti per l’igiene e la sistemazione idrica; fu approvato il progetto generale e il primo stralcio per la sistemazione e disciplinamento delle acque freatiche del cimitero comunale del capoluogo (Delib. Giunta Com. n.  80 del 17.8.65,ivi) Dall’intervista a Ettore Nardinocchi, cit. “Alcuni poi volevano spostare il cimitero perché c’era sotto uno falda d’acqua e avvenivano delle frane, ma lui diceva: ”E da pazzi spostare il cimitero: se faremo il drenaggio attorno, levata l’acqua da una parte e dall’altra, il cimitero si fermerà!” E così fu”. Fu approvata poi la costruzione di acquedotti rurali in Valle Orta e in Valle Chifenti a cura del Consorzio Idrico Intercomunale del Piceno cui furono anticipate £.  800.000 quale rimborso spese per progettazione (Delib. Giunta Com. n.  69 del 2.8.65, ivi.).

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