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BIOGRAFIA

 

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“Quando incominciarono nel 1965 per Carosi i sintomi del male mi disse: “ Io mi ritiro”.
Ma non si ritirò. Venne sempre al Comune e in seguito, quando non poté più alzarsi dal letto, io, insieme ai consiglieri e alla guardia comunale andavo a casa sua. Là mi dava istruzioni e mi diceva il da farsi.
Una volta, stava per scadere il periodo di tempo che aveva stabilito il comune per li medico di Castel di Lama dott.Calvaresi. Per farlo continuare a lavorare doveva essere il Sindaco stesso con la giunta a deliberarlo. Gli telefonai, allora era ricoverato a Bologna.

“Come facciamo?” gli dissi.
“Ritorno io” rispose, e tornò da Bologna per due giorni, poi si ricoverò di nuovo”. - Ettore Nardinocchi -

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26 luglio 1921 - nasce ad Appignano del Tronto da Sante e Pasqualini Antonia. Educato in una famiglia in cui non mancavano il pane quotidiano ed un certo benessere. Il padre Sante, a quattordici anni, era emigrato in America. Partito da solo, clandestino, a faticaa era riuscito a costruirsi una posizione tale da garantire a sè ed alla famiglia un certo avvenire. Tornato dallAmerica, dalla nativa Castignano era venuto a stabilirsi in Appignano dove aveva rilevato un vecchi mulino a palmenti. Diversa era la madre, Antonia, donna semplice, riservata, affettuosa. Era stata mezzadra ed educata alla schiettezza, al rispetto. Non aveva studiato; poi a 40 anni apprese dalle suore del paese i primi rudimenti.
1927 - a 6 anni inizia a frequentare la scuola elementare ad Appignano. Si distinse in matematica e disegno. Finite le scuole elementari aiuta il padre nel mulino. Il padre voleva fare del figlio un commerciante di grano perché lui stesso, oltre a gestire il mulino, comprava e rivendeva il grano, anche all’estero.
1935 – Qualche anno dopo, Nicola, vedendo che il fratello e la sorella studiavano, azzarda al padre il desiderio di voler riprendere gli studi. Il padre, il giorno dopo, si adopera per iscrivere il figlio nel convento dei Salesiani a Macerata. Per il forte sviluppo va incontro a vari disturbi così non finisce l’anno scolastico in quel collegio.
1936 – L’anno dopo rimessosi in salute troviamo Nicola all’Istituto Fontevecchia di Fermo dove di nuovo comincia a frequentare l’Istituto Tecnico Inferiore.
1940 – Terminata la scuola torna in paese.
ottobre 1940 – Si iscrive all’Istituto Tecnico per Geometri in Ascoli Piceno e in questa città frequenta le quattro classi superiori. Andava in bicicletta tutti i giorni dal paese alla città e ritorno (32 km). Una volta a casa aiutava il padre nel mulino, a macinare, a caricare e scaricare sacchi, a riempirli di farina, a rimettere le macine, di notte studiava. Subisce un incidente alla cinghia delle macine riportando lesioni al braccio, polpaccio e piede.
1944 – Conseguimento del diploma di Geometra. Pratica presso Geom.Antonino Caviglia in Ascoli e successiva apertura del suo studio personale ad Appignano del Tronto.
1946 – Dall’elezione dell’amministrazione comunale eletta dal C.L.N. al 1946 ricorpì la carica di assessore.
6 giugno 1948 – 1951 Prima nomina a sindaco di Appignano del Tronto.
settembre 1949 – Sposa in Ascoli Maria Pia Zuppini, insegnante.
1 settembre 1950 – nascita della prima figlia: Maria Antonietta .
23 dicembre 1951 – nascita della seconda figlia: Mariaida
1951 – Dopo aver lavorato saltuariamente come assistente nei lavori di rimboschimento nel Corpo Forestale dello Stato in Ascoli Piceno, entra in ufficio come geometra poi Direttore dei lavori in molte località della provincia. I superiori Ing. Modena e Ing. Lorenzini ebbero modo d’apprezzare le sue buone doti, la sua competenza e il suo senso di responsabilità. Si appassionoò al lavoro, riuscendo a perfezionarsi nella conoscenza delle diverse piante da rimboschimento e nella scelta dei terreni più idonei, oltre a realizzare numerose sistemazioni di torrenti e aperture di strade.
30 gennaio 1959 – nascita del terzo figlio: Sante.
dicembre 1963 – ricovero a Macerata per ulcera allo stomaco.
8 dicembre 1964/66 – seconda nomina a Sindaco di Appignano del Tronto.
1965 – Incomincia ad accusare i primi dolori ai denti ; tolti i denti malati i dolori continuano, viene accertato un carcinoma mandibolare. Viene operato a Bologna. Ritorna, dopo giorni strazianti e dolore, a lavorare in ufficio e al comune.
ottobre 1965 – nuovo ricovero a Bologna; la malattia si complica. Pur malato continua il suo lavoro, il suo compito di sindaco, finché può.
dicembre 1965 – Festeggia il Natale in Appignano con i suoi genitori, la sua famiglia e quella del fratello.
gennaio 1966 – Il male riaffiora e deve, per una terapia contro il dolore, ricoverarsi all’Istituto Regina Elena di Roma.
febbraio 1966 – ricovero all’ospedale di Modena; non è più possibile far nulla per il suo male.
11 maggio 1966 – Muore a casa curato dalla moglie e dal generoso Dott. Lino Bellini.

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